Aziende: come sta il Nord Italia?

Il mondo imprenditoriale italiano continua a soffrire gli effetti più negativi di questa lunghissima ondata di crisi economica e finanziaria. Ma come sta andando il Nord Italia, ritenuto – non certo a torto – uno dei cardini dell’intera produzione interna nazionale?

Iniziamo con una breve analisi della Lombardia. Nella regione il fatturato tra il 2007 e il 2011 è calato dell’1,2 per cento, mentre il valore aggiunto è crollato del 6,2 per cento. di contro, è cresciuto del 7 per cento il costo del lavoro, mentre i debiti delle banche – in proporzione al fatturato del 2011 – sono balzati al 19,1 per cento, contro il 18 per cento del 2007. Il Roi, che esprime la redditività sul capitale investito, si è più che dimezzato, passando dal 7 per cento del 2007 al 3,2 per cento del 2011.

Non se la passa certo meglio il vicino Piemonte. Anzi, nella regione il fatturato dal 2007 al 2011 è calato del 4,8 per cento, mentre il valore aggiunto è precipitato del 7 per cento. di contro, il costo del lavoro sarebbe aumentato del 3,2 per cento, mentre i debiti delle banche sul fatturato, pur rimanendo ben al di sotto delle medie nazionali e delle altre best performance del Settentrione, ha comunque toccato il 12,6 per cento. Deludono anche i dati sulla redditività, visto e considerato che il Roi ha toccato quota 1,8 per cento, contro il 4,3 per cento di pochi anni prima.

E il Veneto? Nella regione il valore aggiunto è ancora positivo rispetto al 2007, ma è limitato a 0,2 punti percentuali. Bene anche il fatturato, che rispetto a cinque anni fa si mantiene ancora in territorio positivo, per 1,9 punti percentuali. A preoccupare è semmai il costo del lavoro, che nel territorio è cresciuto dell’11,6 per cento, a fronte di un balzo dei debiti delle banche sul fatturato pari al 22,2 per cento. Roi molto soddisfacente, e in grado di porsi ai picchi sul territorio nazionale: 5,2%.